Radicofani è un borgo toscano dalle origini ormai note come molti dei borghi toscani che risalgono alla civiltà Etrusca.
La fortezza che vediamo oggi, venne eretta nel XVI sec dai Carolingi e domina tutto il territorio compreso fra il Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata.
Passata “di mano in mano”, a seconda del periodo storico e dell’autorità del momento, vediamo Radicofani essere di proprietà della Chiesa nel 1153, essendo locata al fianco della Via Francigena.
In epoca medioevale invece, Cosimo Dè Medici, portò un ammodernamento alla roccaforte grazie all’intervento di un noto architetto.
Radicofani è fortemente legata ad uno storico personaggio, citato anche nella Divina Commedia e nel Decamerone, per le sue imprese di “Robin Hood nostrano” ovvero Ghino di Tacco; egli era un bandito-gentiluomo che si impadronisce del castello e per diversi anni, ne fa la base per le sue scorribande a fin di bene.
Il castello oggi ospita il Museo del Cassero, dove sono custoditi anche reperti archeologici a partire dall’Età etrusca fino al Cinquecento ed è ricostruita la lunga storia della fortezza e dei suoi restauri.
Oggi il castello è stato trasformato in Museo del Cassero, dove vengono custoditi anche reperti archeologici dell’Età Etrusca fino al Cinquecento.
E’ possibile visitare i passaggi sotterranei, le postazioni di tiro, i bastioni e i camminamenti sulle mura ed uno spettacolare scenario visibile dalla sommità della torre del cassero, a 1000 metri di altezza, dove lo sguardo si perde sulle colline, patrimonio UNESCO della Val d’Orcia.
CONTIGNANO
Contignano è una frazione di Radicofani ed un borgo tra i più suggestivi poiché grazie alla sua posizione strategica, è possibile ammirare la Val d’Orcia.
Il borgo è contornato da prati a pascolo e campagne ricche di vigneti ed orti, con le strade contornate dai tipici cipressi, simbolo della Toscana.
Le colline argillose intorno fanno da cornice ad un paesaggio tipico nel suo insieme.
Le origini di Contignano sono antichissime e sicuramente antecedenti alla costruzione dell’Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata.
L’abitato antico di Contignano è formato dal Castello medievale e da un Borgo esterno alle mura.
Il Castello mantiene ancora le due porte di accesso, una accanto al Torrione, antico Cassero, e l’altra lungo le mura a nord.
Le mura perimetrali fanno ormai parte degli edifici stessi e dentro il castello, ci sono due vie principali e diversi vicoli, una bella piazza con un pozzo dove si affaccia un bel palazzo nobiliare quattrocentesco e la torre del cassero.
All’esterno del Castello si sviluppa il piccolo Borgo con la Cappella di S.Rocco e un edificio signorile che era la Commenda dei Signori Bellandi, appartenuta anche all’Ordine di S.Stefano.
ABBADIA SAN SALVATORE
Dal nome sappiamo che il borgo è nato per la presenza dell’antica abbazia benedettina ed è il meraviglioso borgo medioevale da cui prende il nome.
L’abbazia venne consacrata nel 792 mentre la Chiesa risale al 1035 con altre modifiche avvenute nel XVII secolo.
All’interno dell’abbazia, attraversando il chiostro, si arriva ad un museo di arte sacra, al cui interno sono custoditi numerosi tesori tra cui citiamo reliquiario scoto-irlandese datato VI-VII secolo, che contiene delle reliquie che pare appartengano a San Colombano, la copia della Bibbia Amiatina e il reliquiario di San Marco Papa, alto oltre 60 cm e risalente alla fine del Trecento.
Il Borgo custodisce anche la memoria di uno dei lavori più faticosi ma importanti della storia, troviamo infatti il Parco Museo Minerario, particolare per l’estrazione del cinabro.
La visita al museo è suddivisa in 4 percorsi:
- Percorso Mercurio: si articola tra le strutture dove veniva lavorato e prodotto il mercurio.
- Percorso Minatore: è dedicato alla vita quotidiana dei minatori e agli ambienti che frequentavano.
- Percorso Direttore: permette di visitare i servizi di supporto alle attività di estrazione e trasformazione, come i magazzini, le stalle, la mensa e la villa del direttore.
- Percorso Archeologia: vi porterà alla scoperta di tutto ciò che circonda l’area mineraria.
E’ stato creato anche un percorso che si snoda in 3 zone:
- un museo multimediale istituito nel 2016
- un museo documentale che si sviluppa su 5 sale
- la Galleria Livello VII, un’esperienza unica che vi consentirà di salire sul vagone dei minatori e percorrere 250 metri nella galleria, dove sono ricostruiti gli ambienti del lavoro dei minatori.
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