Dovremmo considerare questa zona della Toscana, quasi una regione a sé, sia per le sue tracce storiche che per le sue affascinanti bellezze naturalistiche.
Iniziamo con il descrivere il Casentino: è una delle quattro valli della provincia di Arezzo, nella parte orientale della Toscana.
Si può raggiungere da diverse strade che non sono altro che percorsi di origine molto antica. Ad esempio chi arriva da Firenze e Valdarno Superiore fiorentino può utilizzare il Passo della Consuma; chi arriva dal Valdarno aretino può percorrere il Passo della Crocina; chi giunge da Arezzo percorre la Strada Regionale 71 mentre arrivando dalla Romagna può utilizzare il Passo dei Mandrioli o della Calla.
Vi sono altre due strade che mettono in comunicazione diretta questa valle con il Mugello e la Valtiberina.
Abbiamo parlato del Casentino ricordando che è la prima terra bagnata dall’Arno; la sua sorgente, che Dante cita nella Divina Commedia, si trova sul Monte Falterona, a 1370 metri di quota. Dante Alighieri cita il Casentino per il fatto che il Sommo Poeta trascorse qui parte del suo esilio, ospite dei Conti Guidi, la nobile e potente casata che fu padrona assoluta della parte alta del Casentino dall’inizio dell’XI secolo fino a metà del XIV
IMPORTANZA STORICA
Nel Casentino si trovano molti castelli e centri fortificati, che venivano utilizzati come residenza dei nobili feudatari che come punti di controllo e difesa del territorio,
Oggi sono noti e visitabili il Castello di Romena, il Castello di Porciano e soprattutto il Castello di Poppi che mantiene ancora la struttura originaria.
Poi sorgono le belle pievi romaniche del XII secolo; tra queste la Pieve di Romena, Monumento Nazionale che è quella di maggior fascino e notorietà.
Vi è poi La Verna, citato da Dante: Il “crudo sasso intra Tevero e Arno” (Paradiso, Canto XI) in cui nel 1224 San Francesco ricevette “l’ultimo sigillo”: le Stimmate.
Questo luogo in Casentino sa unire l’aspetto devozionale con quello naturalistico, architettonico e artistico in modo impressionante.
PRESIDIO ARTISTICO
Il Casentino non è luogo di grandi opere di pittori di alta notorietà ma mantiene l’ interesse anche dal punto di vista artistico, grazie alla presenza di dipinti di discepoli “dei grandi”.
E’ nelle chiese che si possono trovare quasi sempre tesori artistici che hanno una datazione che spazia dalla fine del XIII secolo al XVIII.
Una grande importanza ed interesse, sono:
i molti “fondi oro” presenti,
gli affreschi del XIV e XV secolo,
le tante ceramiche invetriate robbiane,
le tavole cinquecentesche (le più note quelle di Giorgio Vasari nella Chiesa del Monastero di Camaldoli),
diverse pregevoli tele del XVII e XVIII secolo
Le pievi romaniche sono le chiese più interessanti dal punto di vista architettonico e per gli stupendi capitelli presenti ma le chiese di maggior interesse dal punto di vista pittorico sono La Pieve di Stia, la Pieve di Montemignaio, la Propositura di Pratovecchio, la Badia di San Fedele, la Propositura di Bibbiena, la Pieve di Sietina alle porte di Arezzo.
ORIGINI ARCHEOLOGICHE
Nel Casentino vi sono anche importanti ritrovamenti archeologici e molti sono stati i ritrovamenti di periodo etrusco e romano.
Questi sono raccolti e mostrati nel Museo Archeologico di Bibbiena.
Ci sono poi due importanti siti etruschi visitabili in ogni momento:
La Pieve di Socana con la grande e bellissima ara sacrificale del V secolo a.C.
il Lago degli Idoli sul Falterona, luogo di devozione per questo popolo.
LA TUA PROPRIETA’ NELLA NATURA CASENTINESE
Cosparso di casali, per te che ami la natura toscana, non può passare inosservata questa zona per vivere le tue vacanze e le tue riunioni famigliari, in questo gioiello naturalistico.
A fondo valle vi è una predominanza del verde e dei tanti altri colori delle culture agricole.
La valle è poi delimitata dalla dorsale appenninica e il massiccio del Pratomagno. Sulla parte appenninica, si trova il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Foreste abetine e faggete sono tra le più belle d’Europa e si trovano proprio in questo parco, in cui è possibile percorrere rilassanti passeggiate o impegnative escursioni, durante le quali si possono incontrare gli animali del bosco, ammirare le piante monumentali ed una vista di panorami mozzafiato.
Qui si trovano anche i due grandi centri spirituali già citati: Camaldoli e La Verna.
Il Monte Pratomagno, è una montagna unica grazie ai suoi venti chilometri di crinale erboso ininterrotto, tra i 1300 e quasi 1600 metri di altitudine, con una costante sempre presente: un incredibile panorama da ogni punto in cui ci troviamo.
A secondo della zona del monte dove siamo, possiamo vedere: Firenze, la piana di Arezzo, il Lago Trasimeno, il Monte Amiata, i Monti Sibillini, le Alpi Apuane e molto altro.
Le pendici del Pratomagno sono coperte in prevalenza da fitti boschi di quercia, castagno, abete, faggio a secondo dell’altitudine; questi boschi si differenziano da quelli del Parco Nazionale perché più spontanei e “selvaggi” e forse per questo, più affascinanti.
Sono presenti molti piccoli borghi, tra i 600 e i 900 metri di quota, molti dei quali ex castelli di origine medievale, presenti soprattutto lungo le pendici del Pratomagno.
Sono paesini molto ordinati e con un fascino particolare dove spesso è conservata nelle loro chiese un’arte pregevole, chiara testimonianza del loro importante passato.
E’ una zona ideale per chi vuole fare trekking, passeggiate e anche solo godersi la natura, lontano dal caos cittadino, in una Toscana ancora molto rurale.
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