La Toscana è un luogo di scoperte meravigliose ad ogni suo angolo; è un crocevia di storia, cultura e commercio.
Presentiamo infatti uno dei luoghi di incontro di 4 vie di comunicazione tra Firenze, Arezzo, il Mugello e la Romagna.
Altrettanto importante è il fatto che Stia è il primo paese a valle, bagnato dal Fiume Arno; infatti proprio dal Monte Falterona, il fiume di Dante, sgorga la sua sorgente.
Sicuramente pensato come luogo ideale per nascere e svilupparsi un mercato che, fin dai primi decenni del XI secolo, numerosi traffici avvenivano in questa valle; ricordiamo i Conti Guidi (vedi articolo…), che nel colle sovrastante di Stia, detto Porciano, costruirono uno dei loro primi castelli presenti nel Casentino.
Stia fino al 2013 è stato un comune autonomo, dal gennaio 2014 fa parte del Comune di Pratovecchio – Stia.
E’ il paese del ferro battuto, un mestiere presente fin dal medioevo, la cui tradizione ha dato origine alla Biennale Europea dell’Arte Fabbrile di Stia.: una grande manifestazione che si tiene nei primi giorni di settembre degli anni dispari.
Passeggiando per il paese, troviamo la Pieve di Stia che è uno dei più importanti luoghi d’arte del Casentino. Proprio qui sono conservate pregevoli opere che spaziano tra il XIII e il XVIII secolo, come terrecotte dei Della Robbia, fondi oro su tavola, affreschi, sculture in legno, tele.
A Stia si svolgono diverse manifestazioni e sono da ricordare lo storico carnevale, la Castagnata Stiana, l’esposizione di opere d’arte in ferro nel corso della Biennale dell’Arte Fabbrile, concerti nei mesi estivi.
Una curiosità: vi è una piazza, Piazza Tanucci, che rappresenta la parte più interessante dal punto di vista storico, architettonico e artistico. Proprio questa piazza venne scelta e raggiunse il massimo della sua notorietà nel 1996, quando fu teatro di buona parte delle riprese del film “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni.
STIA, L’ERA INDUSTRIALE E LA PRODUZIONE DELLA LANA
Il paese mantiene alto il nome, grazie al famoso Lanificio di Stia. Questa fu la prima attività industriale del Casentino che dagli anni Ottanta del XIX secolo fino al 1920 arrivò ad avere cinque stabilimenti attivi dando occupazione a 500 dipendenti, aveva circa telai 136 e la produzione era di oltre 700.000 metri di stoffa.
Nell’800 il Lanificio inventò un panno ed il nome stesso del Casentino divenne sinonimo dell’inconfondibile panno pesante, arricciato e (per errore) arancione prodotto proprio a Stia.
Il colore, divenuto poi il suo simbolo, si dovette a un errore: la tintura venne fissata, per inesperienza, con l’allume di rocca anziché col solfato di alluminio – per ottenerne un rosso vivo. Ad ogni modo la novità non dispiacque, e fu così che l’arancio diventò il “simbolo” un po’ alla volta, di questo panno e si fissò indissolubilmente tanto nei panni quanto nell’immaginario collettivo.
A breve, fu affiancato il verde, che conferiva un tocco di eleganza definitivo; inizia la produzione dei cappotti di Casentino, che fanno storia e vengono indossati anche da personaggi come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini o il barone Bettino Ricasoli.
Con la crisi iniziata negli anni Sessanta, il Lanificio fallì nel 1985 e chiuse definitivamente nel 2000.
Simonetta Lombard, erede della famiglia proprietaria per oltre sessanta anni della Fabbrica, ne ha riacquistato successivamente gli edifici ed ha costruito una Fondazione, che elaborò un progetto di ristrutturazione per la realizzazione di un centro di diffusione della cultura tessile.
Il progetto si concretizzò nel 2010 con l’apertura del Museo dell’Arte della Lana.
Non tutti gli stabilimenti sono stati recuperati infatti è solo nei primi due piani dello stabilimento, che è presente la grande mostra che, attraverso molte vecchie macchine di varie tipologie, prodotti e documenti, c’illustra quella che fu la storia di questa importante realtà industriale italiana.
Al piano superiore dello stesso stabile vengono realizzate periodicamente mostre e fiere.
Le più note sono quella dedicata al vino e all’olio nuovo e un’altra dedicata ai prodotti biologici.
PERCHE’ ACQUISTARE UNA PROPRIETA’ A STIA
Stia è un paese che offre sicuramente pace e tranquillità e la possibilità di crescere la propria famiglia lontano dallo stress.
Al tempo stesso, grazie a progetti ed approvazioni amministrative, è un luogo ricco di servizi, sia per bambini che per giovani che possono relazionarsi e trovare attività culturali e ricreative.
Una dei progetti è “CAMBIAVITA” prosegue da 10 anni con grande successo, per stimolare quante più persone a trasferirsi.
Elenchiamo quelle che sono alcune delle attività più utili come: l’asilo nido a costo contenuto ed elevati standard; il trasporto scolastico sino alle frazioni più lontane; le scuole moderne e innovative concentrate nella cittadella scolastica.
Ci sono poi tantissime attività sportive, culturali e musicali, 19 strutture sportive, 2 teatri, 8 strutture museali, 2 bande e 2 biblioteche e due festival internazionali.
Oltre che ai ragazzi, la Pubblica Amministrazione ha pensato ai cittadini anche con: la Casa della Salute, il CUP e gli ambulatori specialistici;
Sono presenti 2 stazioni ferroviarie e collegamenti ogni giorno sia per Arezzo che per Firenze permettono il collegamento con Stia;
Per i lavoratori anche stranieri, sono presenti 8 postazioni di co-working e smart-working a prezzi agevolati; 10 ristoranti, 8 bar e decine di attività commerciali e artigianali.
Il tutto in un contesto naturalistico di assoluta bellezza, rimarcato non solo dalla presenza del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ma anche dai moltissimi parchi e aree verdi.
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