LE COLLINE DI MONTALBANO – VINCI

  • 2 mesi ago

E’ da tutti conosciuto come il paese natale di Leonardo e luogo di crescita e formazione che ha ispirato il Genio ha scoprire e realizzare opere che hanno portato alla nostra società attuale.

Il Valdarno Inferiore e la zona che comprende il paese, sono una campagna verdissima tra vigne ed oliveti che regalano ottimo vino e olio pregiato. Vinci si trova alle pendici del Montalbano, incantevole massiccio collinare tra le province di Firenze e Pistoia; ci troviamo dunque nel cuore della Toscana.

Come tutte le rocche, anche Vinci nasce dalla costruzione di un Castello e da qui iniziamo un po’ di storia di questo suggestivo paese.

LA STORIA DI VINCI

Anche Vinci nasce come territorio in mano ai Conti Guidi, coloro che fondarono Cerreto Guidi e che intorno all’anno mille, innalzarono il Castello di Vinci.

Intorno alla metà del 1200, i Conti vendettero il paese al Comune di Firenze ed anche se nel 1260 se ne impadronirono nuovamente, fu nel 1273 che il destino di Vinci fu designato dal possedimento da lì in avanti del comune fiorentino.

Il Castello, che ancora oggi contraddistingue il borgo storico, è noto, grazie alla sua forma particolare, come “castello della nave”.

Fino a tutto il 1200, l’organizzazione amministrativa era formata da popoli e pivieri; i pivieri era il territorio di giurisdizione di un Pievano, a capo di una Pieve e l’insieme dei fedeli della stessa.

In realtà questi popoli non avevano una vera organizzazione e per questo, intorno alla metà del 1200, diversi comuni, tra cui Vinci, iniziarono ad essere definiti Comune, indice del fatto che avevano acquisito un’organizzazione interna più complessa, che prevedeva organismi rappresentativi e magistrature di governo locale.

E’ in questo momento che vengono costruite le mura, a volte richieste dalla stessa popolazione, a volte imposte dal governo.

Un momento decisivo per l’assetto insediativo castellano può essere considerato il periodo compreso tra gli anni ’30 e ’60 del Trecento; in un arco di tempo relativamente breve nei castelli del Montalbano, compreso Vinci, vennero riedificate mura, ripristinate torri, riparati e ampliati steccati, ripuliti fossati, restituendo efficienza alle difese.

Alla fine del Trecento vi è la nascita del Mercatale, la piazza che si apriva ai piedi del castello, all’intersezione della direttrice da e per Empoli con il tracciato viario che, seguendo il circuito delle mura del castello, muoveva in direzione nord, per il crinale del Montalbano; sulla piazza era la loggia del comune in cui avvenivano le transazioni commerciali e tutt’oggi sono presenti aziende importanti non solo per il territorio ma per tutta la regione a livello nazionale ed internazionale, come la SAMMONTANA.

Vi era un borgo al di fuori delle mura di Vinci, che si è sviluppato nei primi decenni del Quattrocento ed era l’area più vivace per concentrazione di abitazioni ed attività della popolazione vinciana. Le case e casette del borgo, a differenza di quelle comprese entro le mura, potevano disporre di orti e orticelli ed alcune erano dotate di botteghe e laboratori.

Alla fine del 1700, viene tolta la qualifica di comune e Vinci torna ad essere sotto la giurisdizione di Cerreto Guidi.

E’ solo nel 1808 che Vinci torna ad essere Comune, durante la dominazione francese ed abbiamo il ripristino dell’amministrazione locale, con il nome di Mairie.

MONTALBANO: UN TIPO DI CHIANTI

La produzione di vino in questa zona è ben conosciuta dagli intenditori dei vini medio alti ma ancora non abbastanza, per dare a questi luoghi, l’importanza che meritano anche dal punto di vista enologico.

Le colline di Montalbano sono un territorio eccezionale per le uve che vanno a comporre il Chianti di Montalbano, vino toscano DOCG, che è tra i più ricercati: Sangiovese (almeno il 75%), Canaiolo (fino al 10%), Malvasia bianca e Trebbiano (insieme o da soli fino al 10%).

Le caratteristiche organolettiche del Chianti Montalbano sono tipiche dei vini Chianti, con un colore rosso rubino e un profumo vinoso con note di mammola.

La zona di produzione comprende 500 ettari di vigneti nei comuni di Serravalle Pistoiese, Monsummano Terme, Larciano, Lamporecchio, Quarrata, Carmignano, Poggio a Caiano, Capraia e Limite, Vinci e Cerreto Guidi. con la partecipazione attuale di 180 aziende vinicole.

Il terreno di questi luoghi è fondamentale per la riuscita di un prodotto unico e caratteristico.

Sono idonei infatti solamente i vigneti di giacitura collinare ed orientamento adatti, i cui terreni – situati ad un’altitudine che non superiori 700 metri s.l.m., sono costituiti in prevalenza da substrati arenacei, calcareo marnosi ovvero composti da calcare ed argilla, da scisti argillosi ovvero contenti minerali argillosi e grani di quarzo, da sabbie e ciottolami.

I vigneti situati in terreni umidi, su fondi valle ed i terreni a predominanza di argilla, sono da considerarsi inadatti

Le forme di allevamento tradizionali sono rappresentate dal Guyot, da una sua derivazione denominata “archetto toscano” e dal cordone speronato. È vietata ogni forma di allevamento su tetto orizzontale, tipo tendone.

Nella vinificazione è ammessa la tradizionale pratica enologica del governo all’uso Toscano, che consiste in una lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve dei vitigni autorizzati leggermente appassite.

Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nella zona DOCG, ma sono ammesse deroghe su preventiva autorizzazione.

Nella zona di Montalbano ci sono casali, ville e strutture ricettive che possono essere acquistate per chi ama riservare, per se e la famiglia oppure inserirsi nella realtà turistica toscana, il territorio toscano ed i suoi prodotti.

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